venerdì 11 marzo 2011

Lettera al Sindaco di Roma


Gentilissimo Signor Sindaco,
chi Le scrive è il Parroco di San Giacomo in Augusta in via del Corso.
La Chiesa del ‘600 si trova in una bellissima posizione al centro del Tridente, ma questo, che potrebbe essere un particolare privilegio, si ribalta spesso in un grave disagio, per l’esercizio del culto e della preghiera. Come si dice:’c’è sempre il rovescio della medaglia’.
La chiesa si trova a ridosso della strada. Solo due gradini la separano dal grande flusso di persone che quotidianamente percorrono il Corso.
Nonostante come spesso viene sottolineato dai ‘Media’ ci troviamo in ‘isola pedonale’, la mattina auto e addirittura camion di grande dimensioni non esitano a fermarsi davanti al Portone d’entrata, per carico e scarico merci (non a noi), creando un certo disagio a chi entra ed esce dall’Edificio di Culto.
Ma soprattutto, nella tarda mattinata fino a sera, capita di tutto e di più.
Poveri immigrati che per poter sopravvivere riducono a bazar il marciapiede fino ai gradini d’entrata. So che vengono cacciati dai luoghi antistanti i negozi; so che per loro a volte si tratta di sopravvivenza, ma non si può rendere indecoroso, in maniera così evidente, l’ingresso di una Chiesa. Si dovrebbe trovare un luogo più appropriato e consono alle loro esigenze.
Passano spesso, è vero, pattuglie di carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani: ma credo che anch’essi sappiano bene, come so io, che in pochi secondi gli ambulanti, riescono a racchiudere tutto in sacchi, scomparire nelle traverse attigue per poi ricominciare tutto daccapo.
E che dire degli artisti di strada che a me fanno tanta tenerezza, ma nel contempo con i loro violini, trombe, chitarre elettriche, basi musicali, saxofoni, tamburi, tastiere, contrabbassi, mettendosi proprio in mezzo tra la nostra chiesa e quella antistante di Gesù e Maria, disturbano non solo la preghiera personale giornaliera ma anche lo svolgimento delle funzioni liturgiche festive. (ho documentato spesso sul nostro blog, http://sangiacomoroma.blogspot.com , questi eventi)Ma è tanto difficile trovare zone, anche al Centro di Roma dove possano esibirsi in tranquillità senza creare disagi a chicchessia?
Ma quello che vorrei porre alla sua attenzione è soprattutto ciò che attiene alla sua responsabilità di Sindaco nel garantire, per quanto possibile, il tranquillo svolgimento di culto.
Capisco che, come premesso, ci troviamo al ‘Centro’ più ‘Centro’ di Roma. Ma questa è una Chiesa Parrocchiale che ha i suoi ritmi ed impegni.
Quanto il Comune programma non tiene mai in considerazione questo ‘status’ della mia Parrocchia.
Nessuno mai, ha concordato orari o circostanze di feste e manifestazioni. Forse chiedo troppo. Ma lo sa, per esempio, che per 10 giorni, nel periodo del ‘Carnevale di Roma’ abbiamo avuto gravi difficoltà addirittura a celebrare la messa. Certo che bisogna esser tolleranti, anzi, la festa è di tutti, ed è una cosa bella. Ma proprio durante la celebrazione della Messa son sfilate bande, cavalli, carri e cavalieri, né un minuto prima né un minuto dopo.
Ma ci voleva tanto ad informarsi e far passare la ‘Manifestazione gioiosa’ davanti alla Chiesa poche decine di minuti prima o dopo? E ci voleva immane intelligenza a spostare di qualche decina di metri gli altoparlanti messi proprio davanti al portone della Chiesa? e voleva un architetto a posizionare tra le transenne il varco di passaggio davanti alla Chiesa e non 50 metri prima o dopo?
Sa cos’è? E’ che neppure ci si è accorti che qui al Corso al 495, c’è l’unica Chiesa Parrocchiale del Tridente.
La stessa cosa è capitata per tutte le manifestazioni realizzate in via del Corso e la stessa cosa capiterà con la Maratona che si svolgerà domenica 20 marzo, come già successo gli altri anni nonostante le mie inascoltate segnalazioni. I varchi tra le transenne, verranno messi a caso non tenendo conto che metà della Parrocchia sta dall’altro lato della barriera ed impedendo ai fedeli di raggiungere agevolmente la Chiesa per la Messa. Non credo ci voglia la laurea di architetto per programmare un percorso che sia utile ed intelligente.
Volevo porre alla sua attenzione queste mie considerazioni, sperando che in qualche modo possano raggiungerla.
Con l’augurio di un lavoro sempre più proficuo per la Città di Roma, la saluto cordialmente.

don Giuseppe Trappolini, parroco

sabato 5 marzo 2011

Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2011





Voglio riportare la parte conclusiva del Messaggio che il Santo Padre ha inviatoalla Chiesa Universale per aiutarci a riflettere e per vivere intensamente la Quaresima


[...]Attraverso le pratiche tradizionali del digiuno, dell’elemosina e della preghiera, espressioni dell’impegno di conversione, la Quaresima educa a vivere in modo sempre più radicale l’amore di Cristo. Il digiuno, che può avere diverse motivazioni, acquista per il cristiano un significato profondamente religioso: rendendo più povera la nostra mensa impariamo a superare l’egoismo per vivere nella logica del dono e dell’amore; sopportando la privazione di qualche cosa - e non solo di superfluo - impariamo a distogliere lo sguardo dal nostro “io”, per scoprire Qualcuno accanto a noi e riconoscere Dio nei volti di tanti nostri fratelli. Per il cristiano il digiuno non ha nulla di intimistico, ma apre maggiormente a Dio e alle necessità degli uomini, e fa sì che l’amore per Dio sia anche amore per il prossimo (cfr Mc 12,31).

Nel nostro cammino ci troviamo di fronte anche alla tentazione dell’avere, dell’avidità di denaro, che insidia il primato di Dio nella nostra vita. La bramosia del possesso provoca violenza, prevaricazione e morte; per questo la Chiesa, specialmente nel tempo quaresimale, richiama alla pratica dell’elemosina, alla capacità, cioè, di condivisione. L’idolatria dei beni, invece, non solo allontana dall’altro, ma spoglia l’uomo, lo rende infelice, lo inganna, lo illude senza realizzare ciò che promette, perché colloca le cose materiali al posto di Dio, unica fonte della vita. Come comprendere la bontà paterna di Dio se il cuore è pieno di sé e dei propri progetti, con i quali ci si illude di potersi assicurare il futuro? La tentazione è quella di pensare, come il ricco della parabola: “Anima mia, hai a disposizione molti beni per molti anni…”. Conosciamo il giudizio del Signore: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita…” (Lc 12,19-20). La pratica dell’elemosina è un richiamo al primato di Dio e all’attenzione verso l’altro, per riscoprire il nostro Padre buono e ricevere la sua misericordia.

In tutto il periodo quaresimale, la Chiesa ci offre con particolare abbondanza la Parola di Dio. Meditandola ed interiorizzandola per viverla quotidianamente, impariamo una forma preziosa e insostituibile di preghiera, perché l’ascolto attento di Dio, che continua a parlare al nostro cuore, alimenta il cammino di fede che abbiamo iniziato nel giorno del Battesimo. La preghiera ci permette anche di acquisire una nuova concezione del tempo: senza la prospettiva dell’eternità e della trascendenza, infatti, esso scandisce semplicemente i nostri passi verso un orizzonte che non ha futuro. Nella preghiera troviamo, invece, tempo per Dio, per conoscere che “le sue parole non passeranno” (cfr Mc 13,31), per entrare in quell’intima comunione con Lui “che nessuno potrà toglierci” (cfr Gv 16,22) e che ci apre alla speranza che non delude, alla vita eterna.

In sintesi, l’itinerario quaresimale, nel quale siamo invitati a contemplare il Mistero della Croce, è “farsi conformi alla morte di Cristo” (Fil 3,10), per attuare una conversione profonda della nostra vita: lasciarci trasformare dall’azione dello Spirito Santo, come san Paolo sulla via di Damasco; orientare con decisione la nostra esistenza secondo la volontà di Dio; liberarci dal nostro egoismo, superando l’istinto di dominio sugli altri e aprendoci alla carità di Cristo. Il periodo quaresimale è momento favorevole per riconoscere la nostra debolezza, accogliere, con una sincera revisione di vita, la Grazia rinnovatrice del Sacramento della Penitenza e camminare con decisione verso Cristo. [...]

Cliccare qui per leggere integnalmente il Messaggio di Benedetto XVI

Mercoledì delle Ceneri


Mercoledì delle Ceneri: giorno di Digiuno e Astinenza
Santa Messa con Imposizione delle Ceneri: 8.30 e 17.30
(Dopo la Messa fino alle 19.00 ci sarà la possibilità della Confessione)

Ogni Venerdì di Quaresima alle 17.00 ci sarà la Via Crucis

Dal 18 Marzo alle 18.00, per i Bambini di quinta elementare, inizieranno
I Venerdì di Quaresima’: 5 incontri in preparazione alla Pasqua

Nella Cassetta metallica delle offerte (a sinistra entrando in Chiesa) verranno raccolti per la ‘Carità’ i soldi frutto del ‘Digiuno quaresimale’

giovedì 3 marzo 2011

Il Carnevale di Roma: ma sempre... sempre... qui davanti?



















Trombe e Tamburelli

Esibizioneben rumorosa, ma molto folcloristica che non sempre concorda con la celebrazione liturgica e la preghiera





Hare Krishna

Tempo fa per diversi giorni, con il loro classico saio arancio, hanno colorato via del Corso

Maghetto

Non sembra molti se ne curino, eppure il maghetto, con la sua assistente, che per poco viene spintonata da un passante, continuano imperterriti la loro esibizione aspettando qualche monetina.....