giovedì 2 maggio 2013

“La Via Lucis nella chiesa di San Giacomo in Agusta”



Sino al 12 maggio nella chiesa di San Giacomo in Agusta, in via del Corso a Roma, è esposta la Via Lucis di Pierangelini S. Recchioni.

Pierangelini S.Recchioni inizia lo studio della Via Lucis nel 2007 con la realizzazione di quattordici stazioni in inchiostro su cartone il cui tratto caratteristico è un senso di circolarità tipico dell’abbraccio.

Un anno più tardi, le stazioni dal bianco e nero sono tradotte al colore violento e molto forte delle ecoline.

Nel frattempo inizia il passaggio più impegnativo, durato quattro anni, con la realizzazione delle quattordici stazioni – E ora andate e dite ai suoi discepoli che Egli è risorto; Non avevano infatti ancora capito la Scrittura: che Egli doveva resuscitare dai morti; Non mi trattenete, perché non sono ancora salito al Padre; …Gesù si avvicinò e si mise a camminare con loro…; Prese il pane, pronunciò la benedizione, lo spezzò…; Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!; Come il Padre ha mandato me, così io mando voi; Poi disse a Tommaso: “Metti il tuo dito qui e guarda le mie mani”; Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete…; Mi ami tu?; Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo; Stavano con lo sguardo fisso verso il cielo, mentre Egli se ne andavano; D’improvviso vi fu dal cielo un rumore, come all’irrompere di un vento impetuoso; Pace a voi – grandi bassorilievi in terra refrattaria che danno ai primi studi della Via Lucis forza e movimento.

Le figure dei bassorilievi sembrano uscire dalla materia proiettandosi verso l’osservatore; questa percezione è resa evidente grazie all’irregolarità dei contorni delle terrecotte, e dal gioco di luci e ombre che pongono le figure all’interno della composizione su più piani prospettici.

Le stazioni, della Via Lucis esposte nella chiesa di San Giacomo in Agusta, mostra fortemente voluta dal parroco, Don Giuseppe Trappolini, in occasione dell’anno della Fede, iniziano in realtà con una stazione zero, la Crocifissione-Salvazione collocata vicino altare maggiore, intorno a cui, come in un abbraccio circolare, nelle sei cappelle laterali, si apre il cammino della luce.

E così “nella camera oscura in cui finiva la via crucis, iniziava un altro cammino, rischiarato da un fulgore totalmente nuovo: via lucis. Sul lenzuolo che avvolgeva il corpo del Crocifisso e nel sudario che copriva il suo volto, dagli apostoli afflosciati su se stessi dentro il sepolcro vuoto, rimane -  secondo le antiche leggende cristiane della Sindone e del Mandylion – la sua immagine, la traccia delle sue forme, il disegno del suo volto quasi come un’impressione fotografica sortita dall’irrompere sotterra della luce pasquale nella quale Egli si rialzò Risorto. È da quel giorno che l’Immagine di Dio può essere raffigurata umanamente” (Massimo Naro; Vince la Luce. La “via lucis” disegnata, dipinta e plasmata da Silvana Pierangelini Recchioni – Edizioni Lussografica).

Questo passaggio dalla morte alla vita, e a ciò che la vita significa, è sottolineato ogni venerdì sera dalle preghiere recitate davanti alle immagini della Via Lucis,  da don Giuseppe Trappolini, giovane e antico amico di Pierangelini S. Recchioni.                                                         



“La Via Lucis nella chiesa di San Giacomo in Agusta”
Chiesa di San Giacomo in Agusta – Roma
Dal 7 aprile al 12 maggio
Info 063219419

Elena Marchini
















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