lunedì 2 settembre 2013

Ricordo per la cara PINA TANDA in PECORAI



Sabato Mattina è venuta a mancare Pina Tanda in Pecorai nata nel 1931.
Con grande dolore ho appreso dalle figlie questa triste notizia, per me totalmente inattesa, in quanto l’avevo sentita per telefono una decina di giorni fa, e nulla lasciava presagire questo triste evento.
E’ stata, Pina, una delle persone che con il suo affetto materno, più mi è stata vicina in questi sette anni di servizio pastorale a San Giacomo.
Un affetto direi quasi materno, avendo più o meno l’età di mia mamma.
Con la sua semplicità mi ha consigliato. Con le sue carezze mi ha consolato. Con il suo ascolto mi ha incoraggiato.
Certo molte cose potranno dire le figlie, i familiari, le persone per decenni le sono state accanto. Ma in questi pochi anni che mi sono stati dati nell’averla vicina, ne ho potuto costatare le qualità di donna, di mamma, di sposa.
Si anche di sposa, pur non avendo mai conosciuto il marito, Emilio, con i suoi racconti molto dettagliati, con il suo dolore per la perdita, mi ha fatto percepire la sua presenza che ella sentiva accanto.
La ‘pietas’ nell’andare tanto spesso al cimitero, pur con fatica, per deporre un fiore e per dire una preghiera, per me è stata oggetto di ammirazione.
Il grande attaccamento alla famiglia, alle figlie e nipoti.  Quel sano attaccamento di ‘una volta’, quello che una mamma ha sempre per i suoi figli.
La sua discrezione e nello stesso tempo interesse per quanto si viveva in parrocchia. Non posso dimenticare le lunghe chiacchierate che ci siamo fatti assieme, seduti sulla panca della chiesa. I suoi racconti, i suoi ricordi. Un pezzo di storia vivente della nostra parrocchia se ne va. Aveva la capacità di descrivermi in modo dettagliato quanto era avvenuto 50 anni fa, quale era la vita della nostra Parrocchia di san Giacomo quali le attività, i momenti solenni, le preghiere ed anche le delusioni che talvolta capitavano.
Continuava il suo interesse nella formazione spirituale venendo alle catechesi che sono state proposte. Ascoltava quasi sempre in silenzio, non voleva apparire, ma poi in separata sede mi mostrava quanto meglio poteva esser utile per donare un annuncio efficace.
Questa umiltà è sempre stata una delle caratteristiche che in lei ho apprezzato. Era contenta di poter servire umilmente la nostra parrocchia andando a raccogliere la questua: io scherzando la chiamavo la mia ‘miglior esattrice di tasse’, e lei sorrideva soddisfatta.
Quanto mi è stata vicina dal primo momento in cui son venuto in questa chiesa e che è coinciso con la morte della mia mamma. Quanto mi ha consolato ed accarezzato. Ricordava la data della sua morte. Era un agenda vivente, ricordava date e nomi e fatti in un modo impressionante.
Anche io l’accarezzavo quando in alcuni momenti si sentiva scoraggiata, e qualche lacrima solcava il suo viso ….  perché questo capita a tutti no?
E lei era tanto contenta. E sebbene fosse una donna forte, era nello stesso tempo fragile come tutti ‘i piccoli del Signore’.
‘Ero malato e sei venuto a visitarmi’, dice nel Vangelo Gesù.
Lo faceva con tutti, anche con me nel momenti di malattia. E sempre mi diceva posso far qualcosa per te?
Si, cara Pina, darmi il tuo affetto.
E lei sempre premurosa, è venuta in ospedale, chiedeva sempre come stavo, si preoccupava nei momenti difficili e si rallegrava nei momenti di miglioramento: ‘compativa’ nel senso evangelico del termine…. Pativa con…. Aiutava a portare i ‘pesi’ se pur avesse un corpo esile e fragile.
Allora così io voglio ricordarla, così la voglio affidare al Signore ora che riposerà per sempre accanto al suo amato Emilio e, a Virginia, Jane, generi, nipoti e parenti, nell’esprimere il mio più sincero dolore, voglio augurare di ereditare la cosa più bella che mamma Pina ha lasciato: il suo tenero amore, carezza di Dio.
Riposa in pace mia cara Pina e, Maria che tanto amavi,  ti prenda per mano e ti conduca con gli Angeli in Paradiso. Amen

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