giovedì 24 dicembre 2015

FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA (Giubileo delle Famiglie)



Durante la Messa Vespertina del Sabato ein quelle della Domenica ci sarà il rito della Rinnovazione delle promesse Matrimoniali e la solenne Benedizione della Famiglia
Ricorrendo la Festa della Santa Famiglia, nell’Anno Santo della Misericordia, giorno del Giubileo degli Sposi, vogliamo fare memoria del giorno in cui, mediante il sacramento del matrimonio, congiungeste le vostre vite in un vincolo santo del Matrimonio.
Perché la divina grazia vi confermi nel santo proposito, rivolgete a Dio il vostro ringraziamento e la vostra supplica.
(Pausa di silenzio e Preghiera. Poi gli sposi presenti si stringono la mano destra e tutti assieme pronunciano)
Mariti: Benedetto sei tu, o Padre:
per tua benevolenza
ho preso (Nome) come mia moglie.

Mogli Benedetto sei tu, o Padre:
per tua benevolenza
ho preso (Nome) come mio marito.
Tutti e due assieme
Benedetto sei tu, o Padre,
perché ci hai benignamente assistiti
nelle vicende liete e tristi della vita;
aiutaci con la tua grazia
a rimanere sempre fedeli nel reciproco amore,
per essere buoni testimoni
del patto di alleanza in Cristo Signore.
il sacerdote celebrante dice:
Dio vi custodisca in tutti i giorni della vostra vita:
sia vostro aiuto nella prosperità,
conforto nel dolore
e colmi la vostra casa della sue benedizioni.
Per Cristo nostro Signore. R. Amen.
Segue la Benedizione
Noi ti lodiamo e ti benediciamo, o Dio,
creatore e Signore dell'universo,
che in principio hai formato l'uomo e la donna
e li hai uniti in comunione di vita e di amore;
ti rendiamo grazie,
perché hai unito questi sposi nel vincolo santo
a immagine dell'unione di Cristo con la Chiesa.
Guardali, o Signore, con occhio di predilezione
e come li guidasti tra le gioie e le prove della vita,
ravviva in loro la grazia del patto nuziale,
accresci l'amore e l'armonia dello spirito,
perché godano sempre della tua benedizione.
Per Cristo nostro Signore. R. Amen.

MESSA DELLA NOTTE DI NATALE


Natale 2015 (ORE 23.55)
Santa Messa di Natale : “In Nativitate Domini” (Ad tertiam missam in nocte)
1. Ad processionem : Capriccio Pastorale (Frescobaldi) = ANTE MISSAM
2. Introitus : Oggi a Betlemme un bimbo è nato
3. KYRIE : dalla “Missa Candida” (Luciani)
4. GLORIA VIII (gregoriano) …
5. Psalmus : Oggi è nato per noi il Salvatore (Colusso) …
6. Accalamatio : Alleluja (gregoriano) Vi annuncio una grande gioia… …
: Alleluja (Colusso)
7. Offertorium : Adeste fideles …
8. SANCTUS: I (Colusso)
09. Elevatio …
10. “Per ipsum, et cum ipso” : Amen (Colusso) …
11. AGNUS DEI : da “Missa s.cti Cajetani” (G.Greco)
12. Communio : Stille nacht (Gruber)
13. Postcommunio: Tu scendi dalle stelle (s.Alfonso M. de’Liguori) …
14. Ad complendum : Capriccio Pastorale per Organo (Pasquini)

Un altro Natale!




Guardando il nostro presepe, alla sinistra, c’è una figura sdraiata: il ‘dormiente’! Tutto all’intorno offre la vista di movimento, meraviglia, stupore ed anche ‘gioia’! Lui se ne sta lì, sdraiato, come se, tutto quanto succede attorno, non lo interessi. Sembra veramente l’emblema di un mondo pronto a preparare altri riti, un'altra liturgia, quella laica, che ci costringe a celebrare un Natale sdolcinato e forzato, fatto di consumi, probabilmente più contenuti data la crisi che persiste. E noi cristiani ci adeguiamo tranquillamente ‘sdraiati’ con la società e la cultura dominante perché forse anche noi siamo promotori di riti natalizi piuttosto paganeggianti.
Ma non è proprio così! Si tratta, piuttosto, di approfittare del tempo che ci è dato, dell'opportunità che ancora una volta ci viene donata per permettere a Dio di entrare nei nostri cuori. Non fingiamo di aspettare la nascita di Gesù nelle magiche notti di Natale! Egli é nato, è morto ed è risorto per noi e 1o aspettiamo alla fine della Storia. Nel frattempo chiede di nascere nel cuore di ciascuno di noi. Viene il Signore se lo accogliamo nella concretezza della situazione che stiamo vivendo, senza spegnerci travolti dall'abitudine.
Dio chiede di nascere in me, in ognuno di noi, ma mi devo domandare: “Io voglio ancora rinascere, ancora credere, ancora attendere, ancora accogliere, ancora sperare, ancora costruire, ancora vivere?”.
Natale diventa una rinascita ogni anno, perché ogni anno arrivo con un cuore diverso, con un pezzo di storia in più, con gli occhi pieni di stupore e di nuove delusioni. Il nostro cuore è distratto: chiamato a volgere verso l'alto, spesso ricade pesantemente, travolto dalle tante occupazioni quotidiane e dalle preoccupazioni per il futuro. Possiamo celebrare cento natali senza che mai Dio nasca nei nostri cuori. Eppure Dio non si stanca mai. Ecco il messaggio del Natale di Gesù.
Si, Dio non si stanca mai! Non si stanca della nostra incoerenza, dei nostri ‘legaccetti e ‘piccoli compromessi’ col peccato. Non si stanca delle nostre cadute! E’ sempre pronto a ricominciare. A rinascere dentro di noi! Tutti abbiamo bisogno di ricominciare, di provare ancora a fare della nostra anima, della nostra vita una piccola Betlemme. Dio viene, non si stanca, non si arrende. E in questo Anno Santo della Misericordia vuole dircelo in una maniera più pressante, più forte.
Per alcuni non sarà neanche un Natale facile. Per questi, infatti, un nuovo Natale potrà essere nostalgia di una festa lontana nel tempo, memoria di felicità e di armonia scomparse; per altri potrà significare il risvegliarsi di un'esperienza dolorosa, di un lutto non ancora dimenticato. Per altri sarà sofferenza, solitudine; sarà guardare la propria casa spoglia, vuota senza speranza.
E’ qui che siamo chiamati a dare forza, a dare una spinta per ripartire, con entusiasmo, nonostante tutto: a mettere in pratica quelle che sono le ‘opere di misericordia: corporali e spirituali’
Coraggio; lasciamo ancora spazio alla Parola, alla profezia, alla speranza. Lasciamo che Cristo nasca o rinasca nei nostri cuori; diciamogli che vogliamo lui come Maestro e Signore. Lasciamo crescere in noi la presenza di Dio, lasciamo scaturire dai nostri cuori il desiderio di pienezza che ci conduce alla salvezza e che solo Dio ci può dare.
Buon Natale, dunque. E che sia il Natale di Gesù. Auguri a tutti! In particolare a chi soffre per la malattia, la solitudine, e la paura di un futuro senza speranza.
Vostro Don Giuseppe

COMPLEANNO DI CARLOTTA NOBILE

Sei stata una carezza di Dio........
Associazione Centro Studi Carlotta Nobile

TERMINATO IL RESTAURO DELLA STATA DI SAN GIACOMO











CELEBRAZIONI DELLE SANTE MESSE NEL PERIODO NATALIZIO

• Giovedì 24 dicembre:
Alle ore 17.30 Messa di Natale nella Vigilia
Alle ore 23.55 inizierà la Messa della Notte di Natale
(partecipa la Cappella San Giacomo)
• Venerdì 25 dicembre “Natale del Signore”
Sante Messe alle 8.30; 10.30; 11.30; 17.30; 18.30.
• Sabato 26 dicembre “Santo Stefano”
Prefestivo
• Domenica 27 dicembre “Santa Famiglia”
Sante Messe alle 8.30; 10.30; 11.30; 17.30; 18.30.
Giubileo della Famiglia Rinnovazione promesse del Matrimonio
• Giovedì 31 dicembre
Santa Messa alle 8.30 e 17.30
“Celebrazione del Te Deum”
• Venerdì 1 gennaio “Maria Madre di Dio”
Sante Messe alle 8.30; 10.30; 11.30; 17.30; 18.30.
• Domenica 3 gennaio “II Domenica dopo Natale”
Sante Messe alle 8.30; 10.30; 11.30; 17.30; 18.30.
• Mercoledì 6 gennaio “Epifania del Signore”
Sante Messe alle 8.30; 10.30; 11.30; 17.30; 18.30



sabato 12 dicembre 2015

DOMENICA GAUDETE



Carissimi Amici,
con la Solenne Celebrazione dell’Immacolata abbiamo anche noi iniziato il Giubileo. Un anno di Grazia che il Signore, per mezzo di Papa Francesco, ci ha voluto dare.
Ci avviamo spediti alla Celebrazione del Natale. Questa sarà l’ultima settimana in cui ci sarà catechismo che riprenderà addirittura il 13 gennaio essendo il 6 la festa dell’Epifania.
Per questo motivo ho invitato tutti i ragazzi che si preparano alla Cresima ad unirsi in preghiera mercoledì prossimo 16 dicembre alle ore 18.00 (l’incontro delle 15 quindi è spostato di orario).
Speriamo che presto inizino i lavori della ristrutturazione dell’ex CUP ed iniziare il piccolo servizio di dare la colazione alle persone di strada.
Nel frattempo queste, ogni giorno, bussano alla porta della nostra Chiesa, ed allora in occasione delle festività possiamo tutti contribuire a dar un poco di affetto con ‘raccolta mirata di alimenti’.
Le esigenze sono per persone di strada che non possono né cuocere né portarsi dietro qualcosa che sia più di una porzione. Vengono tutti i giorni, quindi sarebbe insensato dare quantità che non possono consumare nell’immediato. Pertanto in queste due domeniche raccoglieremo: brioches, merendine, dolci in sacchetti, cracker,  succhi di frutta p thè in brik, piccole scatole di carne o tonno, tutto  sempre in dosi monoporzioni.
Volevo inoltre avvisare che venerdì e sabato prossimi ci saranno della nostra Chiesa due Concerti di Natale alle 19.00. Può esser un bel modo  di trascorrere una serata prenatalizia. Il programma si più vederlo
Il cardinale Vicario ha fatto una riflessione in seguito al Convegno ecclesiale di Firenze: per un approfondimento si può leggere qui: http://sangiacomoroma.blogspot.it/2015/12/lettera-del-cardinale-vicario.html
Ed infine sono state date delle indicazioni interessanti per il Giubileo delle Famiglie che si svolgerà il 27 dicembre: http://sangiacomoroma.blogspot.it/2015/12/sacra-famiglia.html
Insieme a Giovanni andiamo incontro al Signore in Letizia in questa domenica ‘Gaudete’ con le parole di Paolo ‘Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!’
Buona Domenica, don Giuseppe.


SACRA FAMIGLIA

Il 27 dicembre p.v., Festa della Sacra Famiglia, si celebrerà il Giubileo delle Famiglie.
Papa Francesco presiederà la Santa Messa nella Basilica di San Pietro alle ore 10,00 con le famiglie romane e con i pellegrini provenienti da tutto il mondo.
L’ingresso in Basilica sarà possibile a partire dalle ore 7,30 attraverso un itinerario fisico e spirituale che partirà dal Presepe, posto al centro di Piazza San Pietro, punto di ritrovo per tutti i partecipanti.
A mezzogiorno Papa Francesco pregherà in piazza San Pietro l’Angelus, accolto dai canti natalizi intonati da tutti i presenti in piazza, guidati e sostenuti da un grande coro di bambini dell’Associazione delle Famiglie numerose e di diverse realtà romane.
Per partecipare alla Santa Messa è necessario richiedere il biglietto alla Prefettura della Casa Pontificia (numero di fax 06.6988.5863). Non è necessario alcun biglietto per partecipare solo alla preghiera dell’Angelus in piazza.
Chi volesse far partecipare i bambini (6-12 anni) al grande coro, dovrà inviare una email all'indirizzo lattavo.fd@famiglienumerose.org comunicando i seguenti dati: nome, cognome età del bambino o della bambina; nome, cognome e recapito telefonico di entrambi i genitori; denominazione dell’eventuale realtà ecclesiale di riferimento. E’ necessario partecipare alle prove del coro che si terranno domenica 20 dicembre p.v. dalle ore 16,00 alle 19,00 presso la parrocchia San Gregorio Barbarigo in via delle Montagne Rocciose 14, di fronte alla stazione della metro B Laurentina.


Lettera del Cardinale Vicario


Lettera del Cardinale Vicario
dopo il Convegno Ecclesiale di Firenze - 2015
Carissimi,
come è a tutti noto, dal 9 al 13 novembre scorso, si è tenuto a Firenze il V° Convegno Ecclesiale Nazionale della Chiesa Italiana. Con i Vescovi Ausiliari e una delegazione di sacerdoti e laici della nostra Diocesi ho vissuto quelle giornate in un clima di docile ascolto dello Spirito, di comunione e di fraterno dialogo e riflessione con i delegati di tutte le Chiese particolari italiane sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Il discorso del Santo Padre nel Duomo di Firenze e la Sua omelia durante la Celebrazione Eucaristica hanno suscitato un grande entusiasmo e orientato i lavori.
Il senso dell’intervento del Papa potrebbe essere così riassunto: occorre leggere con rinnovata attenzione e slancio missionario i segni dei tempi. Non è più il momento di ragionare come in un’epoca di cristianità, in cui l’adesione alla fede poteva darsi per scontata. A differenza di alcuni decenni fa, quando la Chiesa – la Chiesa italiana, e anche la Chiesa di Roma – poteva contare su un diffuso riconoscimento sociale, ora non è più così. Questo però può non essere un danno, ma un guadagno (cfr Fil 3,7)! La Chiesa ha seguito il cammino di spogliamento del Signore (cfr Fil 2,7) ed essendo più povera è pronta a vivere una stagione di nuova fecondità pasquale: «Una Chiesa libera e aperta alle sfide del presente, mai in difensiva per timore di perdere qualcosa». Questa consapevolezza incoraggia l’audacia di uscire, di mettersi in cammino, di inaugurare sentieri nuovi, di attivare processi senza avere la presunzione di controllarli nel dettaglio. In questo modo la Chiesa imiterà Gesù che, incontrando lungo le strade della Terra Santa la povera gente, era profondamente commosso (cfr Mc 8,2; Mt 9,36; 14,14; 15,32). Come il suo Signore e Maestro la comunità cristiana presterà maggiore attenzione ai poveri, ai fragili, agli esclusi, ai “periferici”, anzi ne assumerà la testimonianza.
Papa Francesco ci ha invitato a leggere con occhi nuovi l'Esort. Apost. Evangelii gaudium, incoraggiandoci ad assimilarla interiormente, affinché penetri sempre di più nella vita delle nostre parrocchie e le aiuti a vivere la missionarietà come dimensione essenziale della comunità cristiana, così da rivelare la Chiesa «mamma dal volto lieto e vicina a tutti i suoi figli».
Questo «sogno» del Papa per un nuovo umanesimo è stato costantemente ripreso nei lavori del Convegno, di cui intendo in questa lettera – frutto dell’esperienza della nostra delegazione - proporvi alcuni punti, che mi paiono come il “filo rosso” che lega il progetto pastorale diocesano alla riflessione della Chiesa italiana.
1. Rinnovamento del linguaggio pastorale. È stata evidenziata fortemente la necessità di un rinnovamento del linguaggio: nella liturgia, a partire dalle nostre Messe domenicali, evitando gli eccessi tanto della trasandatezza quanto del formalismo; nella predicazione (come indicato da E.G.); nell’annuncio, con linguaggi nuovi e più efficaci, più vicini alla vita della gente, capaci di raccogliere anche la sfida delle nuove tecnologie (“pastorale digitale”, è stato detto).
La Chiesa di Roma da tempo lavora in questa direzione: ma occorre insistere di più, con tenacia e convinzione.
2. Formazione. Nei laboratori del Convegno è emersa la necessità di curare maggiormente la formazione, a tutti i livelli. Anzitutto la formazione dei sacerdoti, dei diaconi e dei seminaristi (per questi ultimi avvalendosi anche del contributo delle famiglie, perché possano comprendere meglio le attese e i bisogni dei laici); poi la formazione dei consacrati (anche attraverso iniziative tra membri di più istituti); ma soprattutto la formazione dei laici, con “scuole della Parola” o analoghe iniziative di cammini di fede, estendendosi poi ad altri aspetti, come ad es. alla Dottrina sociale della Chiesa, al fine di favorire una presenza più attiva dei cristiani - particolarmente dei giovani - nella società. Papa Francesco ha scritto: «Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione e sarebbe inadeguato pensare ad uno schema di evangelizzazione portato avanti da attori qualificati in cui il resto del popolo fedele fosse solamente recettivo delle loro azioni. La nuova evangelizzazione deve implicare un nuovo protagonismo di ciascuno dei battezzati» (E.G, n. 120).
Tutti hanno concordato nel dichiarare che l’impegno per una maggior formazione della coscienza cristiana è ormai una priorità ineludibile, da sviluppare non solo attraverso conferenze di specialisti, ma anche con esperienze di vita, valorizzando le risorse interne alle comunità, attivando processi permanenti di auto-formazione, mediante una migliore interazione fra presbiteri e laici.
Nella nostra Diocesi i corsi di formazione per catechisti e altri operatori pastorali, avviati da alcuni anni a livello di Prefettura, sono sicuramente di aiuto in questa direzione, ma l’esigenza di avere laici ben preparati per essere una “Chiesa in uscita” ci spinge ad un maggiore sforzo, perché questa azione formativa diventi capillare.
3. Centralità delle famiglie. Del Convegno fiorentino mi sta molto a cuore ricordare, in particolare, la grande attenzione che è stata data alla famiglia, ribadita come centrale per il futuro della Chiesa e per la società. La nostra Diocesi, soprattutto in questi ultimi anni, ha tra i suoi obiettivi prioritari la promozione della pastorale familiare ponendo a tema la trasmissione della fede alle nuove generazioni. Un pionieristico percorso di formazione pre- e post-battesimale ci ha fatto concentrare sul ruolo dei genitori. Importanti poi sono state le conclusioni del Convegno diocesano di quest’anno.
Più volte ho avuto modo di esprimere apprezzamento per i passi che stiamo muovendo, ma desidero rinnovare a tutti l’invito a curare di più le famiglie, in modo particolare quelle giovani, avendo cura anche di quelle “ferite”, che il recente Sinodo dei Vescovi ha chiesto di accogliere e far sentire parte viva della comunità cristiana.
4. Opere di carità. Tra le proposte più ricorrenti a Firenze, soprattutto in vista del Giubileo, è stato suggerito di potenziare l’impegno per la testimonianza della misericordia attraverso «la fede che si rende operosa per mezzo della carità» (Gal 5,6). In questo campo tante esigenze pastorali dovremmo incoraggiare e potenziare. Ne ricordo alcune: la cura degli adolescenti a rischio, del cosiddetto “popolo della notte”, dei poveri e dei migranti, impegnando ciascun battezzato e le comunità ad attivare “segni giubilari” permanenti, al livello parrocchiale, di prefettura e diocesano. Questa attenzione operativa va accostata ad una maggiore accoglienza e ad un ascolto più empatico di tutti, nessuno escluso. I due movimenti – accoglienza e annuncio – vanno infatti di pari passo.
5. Sinodalità. Infine, è stato sottolineata molto la dimensione della sinodalità, cioè del camminare insieme. Lo stile di fraterna condivisione che ha caratterizzato le giornate fiorentine ha suscitato in molti nostri delegati il grato ricordo del Sinodo Diocesano e la lunga preparazione del Giubileo del 2000. Il passaggio dalla collaborazione dei laici alla loro piena corresponsabilità pastorale – tema affrontato in Diocesi già alcuni anni or sono – sembra non essersi ancora pienamente compiuto, e merita un approfondimento. Si chiede anche una collaborazione più sistematica tra i diversi uffici pastorali diocesani: grazie a Dio, abbiamo fatto un tratto di strada, ma mi pare necessario procedere più speditamente, perché laddove il cammino è stato più intenso i frutti si sono moltiplicati.
Carissimi, il Giubileo, che oggi il Santo Padre apre ufficialmente, dopo il grande segno dell’apertura della Porta Santa nella Cattedrale di Bangui, è un’ulteriore tessera del mosaico che la Provvidenza va componendo per accompagnare la Chiesa a essere sempre più sacramento universale di salvezza. Un mosaico che per la nostra Chiesa di Roma ha i tratti del Sinodo e delle tappe segnate dai Convegni diocesani annuali, con i loro orientamenti e con l’impegno silenzioso e generoso delle comunità che progressivamente mostrano il volto di una Chiesa che ha a cuore di far conoscere a tutti Gesù Redentore dell’uomo. È il Signore che guida il suo popolo nel tempo.
Sentiamoci parte di questo unico corpo, approfondiamo il senso di appartenenza ecclesiale da cui scaturiscono l’impegno e la corresponsabilità pastorali. Le esperienze di comunione e di collaborazione fra Parrocchie, Aggregazioni laicali e Uffici pastorali del Vicariato e delle Parrocchie all’interno delle Prefetture, sono essenziali per armonizzare la ricchezza di cui ciascuno, singolo o comunità, è portatore e annunciare la bellezza del Vangelo.
Con l’augurio di un Anno Santo ricco di grazie spirituali, vi affido alla materna protezione della Vergine Maria, Salus Populi Romani. Di cuore invoco su tutti la benedizione del Signore.
Dal Vicariato, 8 dicembre 2015
Agostino Card. Vallini

VENITE FEDELI - IL NOSTRO PRESEPE

« Adeste fideles læti triumphantes,
venite, venite in Bethlehem.
Natum videte Regem angelorum.
Venite adoremus Dominum.

La rappresentazione del presepe 2015 assume nell'anno Santo della Misericordia una sua peculiare specificità.
La scenografia rappresenta un borgo di pescatori con i personaggi abbigliati secondo i costumi dell'epoca nel Regno di Napoli.
In questo scenario ideale tra reti e barche, pesci e frutti di mare esposti in bella mostra in un tipico mercato dell'epoca, una moltitudine festante accoglie la nascita del "Dio fatto uomo".
La natività è posta sotto le rovine di un imponente tempio pagano che simboleggia la vittoria del Cristianesimo sul paganesimo decadente ed è proprio al centro del scena “Gesù al centro del mondo”.
La sacra coppia è vestita secondo i costumi dell'epoca in cui si svolse l'evento poiché la Natività rappresenta in " non tempo", punto fisso ed immutabile per la redenzione dell'uomo.
La fontana classica settecentesca invece rievoca, con l'elemento dell'acqua, la rigenerazione dell'uomo e la sua purificazione con l'avvento del "Dio fatto uomo".
Non manca colui che è indifferente a tale evento: Benino, (a sinistra della scena)dorme tranquillo e sereno nella sua assoluta assenza di interesse per il sacro evento. La sua figura è, simbolicamente quella dell'uomo contemporaneo.
La scenografia è stata realizzata interamente a mano con materiali tradizionali e secondo la tecnica del Settecento: legno, sughero, stucco, colla e colori naturali da Marco Lena e Gennaro Cretella.
I personaggi sono realizzati in terracotta policroma e legno, con occhi in vetro e stoffe pregiate del Real opificio di San Leucio e misurano 55 cm di altezza.Gli animali sono stati realizzati in legno secondo i vecchi modelli del Settecento.
Per informazioni e contatti:
Seguici su Facebook: Lena Marco Roma.
E mail:marcolena71@hotmail.it
Recapito telefonico:3385935114





Photo by © PINO MONCADA

venerdì 11 dicembre 2015

MESSA IMMACOLATA CONCEZIONE

l popolo cristiano ha compreso e riassunto questo incontro tra misericordia di Dio e della creatura con una delle invocazioni più antiche e implorate: Madre di Misericordia, interpretata in modo insuperabile dal poeta Dante:
"Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz' ali.

La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate".
Non ci poteva essere un avvio diverso e migliore dell'Anno Santo, e non ci può essere un Anno Santo che, per essere vero, non sia fedele al significato di questo inizio.
(don Tonino Lasconi)

Photo by © PINO MONCADA
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martedì 8 dicembre 2015

E'INIZIATO IL GIUBILEO

E'INIZIATO IL GIUBILEO
ANTEPORRE LA MISERICORDIA AL PREGIUDIZIO
OGGI VARCANDO LA PORTA SANTA VARCHIAMO LA PORTA APERTA DAL CONCILIO CHE E'STATO UN INCONTRO PER POTER USCIRE ED ANDARE INCONTRO AD OGNI UOMO. DOVE C'È UN UOMO LA' C'È LA MISERICORDIA E LA TENEREZZA DI DIO.
ATTRAVERSARE LA PORTA SANTA CI IMPEGNA AD AVER LA MISERICORDIA DEL BUON SAMARITANO (dalla omelia di Papa Francesco ora in piazza San Pietro)


IMMACOLATA

Immacolata 2015
Roma, Basilica di San Giacomo
domenica 8 dicembre 2015, ore 17:30
Inizio del Giubileo
...
Concelebrazione eucaristica
servizio liturgico con musiche di Archadelt, Charpentier, Colusso, Greco, Montesardo, Palestrina, gregoriano, eseguite da :
Cappella Musicale di San Giacomo Flavio Colusso, Maestro di cappella
P R O G R A M M A
Ad processionem : Misericordes sicut Pater (Inwood) 4’
KYRIE : dalla “Missa Candida” (Luciani) 1’
GLORIA : VIII (gregoriano) 2’
Psalmus : Salmo Cantate un canto nuovo al Signore Colusso)
Alleluja : Rallegrati, piena di grazia (Colusso)
CREDO: Credo, credo Signore (formula corale )
Beneditio/Aspersio : Sicut cervus (ORG + Palestrina + ORG )
Dopo l'aspesione verrà consegnata a ciascun partecipante la boccetta di Acqua Benedetta da portare in famiglia.
Offertorium : Ave Maria (Archadelt)
SANCTUS : Sanctus (Colusso)
Per Cristo/Amen: (Colusso)
Praecepti/Pater noster: (gregoriano)
AGNUS DEI: dalla “Missa S.Cajetani”(Gaetano Greco)
Communio : Tota pulchra (Montesardo)
Hymnus: Veni Creator Spiritus (Charpentier/Gregoriano = ALTERNATIM)
Ad processionem : organo (…)
Altro...

presepe

Crib: work in progress! (tradotto bene?)



CONCERTI DI NATALE



CONCERTI DI NATALE



GIUBILEO PARROCCHIALE


Il Giubileo sarà per tutta la Comunità parrocchiale ‘una occasione importante di crescita spirituale ed esperienza di fede’. Sarà un tempo di ‘Grazia’; e tutti siamo invitati a farlo nostro e a vivervelo con intensità. Uscire fuori dalla tiepidezza per rinvigorire la nostra vita spiritale ed accogliere personalmente e comunitariamente la ‘particolare chiamata del Signore’ per convertirci e vivere, ricevere e donare il ‘perdono’.
Inizieremo, possibilmente, tutti insieme (almeno quanti non andranno via per il ponte, ma si fa sempre attempo per organizzarsi) martedì 8 dicembre con una Messa Solenne alle 17.30 ( non ci sarà la messa delle 18.30) in cui attraverso segni, daremo inizio al nostro cammino giubilare; sono invitati anche i bambini, ragazzi e loro famiglie.
Troveremo in quaresima momenti di ‘catechesi per adulti’ ove riscoprire e vivere il Sacramento della Riconciliazione; diciamocelo molto schiettamente: per molti di noi la ‘Confessione’ è diventata un ‘optional’ della vita cristiana; magari lo viviamo saltuariamente e spesso, quasi giustificandoci, diciamo che non sappiamo cosa dire, o che ce la vediamo direttamente con il Signore. Credo che un percorso di approfondimento serva a tutti.
Per lo stesso motivo, durante l’anno, in modo diluito nel tempo, faremo degli incontri con i genitori dei bambini che frequentano la catechesi. Questi incontri saranno di approfondimento e anche condivisione reciproca e fraternità.
Durante l’anno la preghiera verrà vissuta con più intensità nei momenti ordinari, ma dando anche spazi personali con l’Adorazione Eucaristica, ogni primo venerdì’ del Mese; con la partecipazione alla celebrazione Penitenziale che faremo in Quaresima ed eventualmente, a cura di famiglie che possono invitare, con la gruppi di preghiera in casa.
Verrà proposta la recita comunitaria del Vespro da situare durante la Messa vespertina feriale.
Dedicheremo più spazio alle preghiere dei fedeli per i vivi, malati, anziani; celebreremo in primavera, il 21 maggio Festa della Santissima Trinità, durante la Messa vespertina, l’ Unzione degli Infermi comunitaria.
Ciascuno dovrebbe riflettere e, secondo le proprie possibilità sul concretizzare, come dice Papa Francesco, le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Non possiamo sfuggire alle parole del Signore: in base a esse saremo un giorno giudicati.
Inoltre come segno di Carità, presto ristruttureremo i locali in via del Corso già utilizzati dalla Parrocchia prima del 2000. Oltre a svolgere le attività pastorali, la mattina, dal lunedì al sabato, faremo un servizio, in collaborazione con le parrocchie della nostra Prefettura e con la Caritas Roma, per dare la colazione alle persone di strada dalle 8 alle 9,30/10,00. Sarà un bel modo di concretizzare il nostro impegno verso gli ultimi. Non è una grande cosa, ma certo delle gocce d’acqua d’amore, per riempire il bicchiere.
Ci sarà da organizzare quindi la giornata proprio del giubileo della nostra Parrocchia. Come data potrebbe essere mercoledì 16 marzo. Data l’importanza dell’evento, abbiamo scelto un momento che non sia la domenica o un giorno di festa per impegnarci a dare al Signore qualcosa ‘di nostro’. Visto che lo programmiamo molto in anticipo, credo che gli adulti possono e debbano rinunciare ad un giorno di ferie e dedicarlo al Signore. E così i ragazzi ed i bambini per un giorno non andranno a scuola e non parteciperanno alle varie attività, sapendo che sarà un giorno dedicato al Signore. Lo dobbiamo a Lui; lo dobbiamo al suo amore misericordioso.
La mattina organizzeremo possibilmente un pullman per andare a san Giovanni, che è la nostra cattedrale. (forse a Santa Croce per permettere un piccolo tratto di cammino, il marciapiede è largo) e lì, dopo aver attraversato la Porta Santa, fare la nostra professione di fede. Quindi riprendendo il pullman andremo al Divino Amore dove prenoteremo una sala per pranzare assieme e quindi dopo la condivisione, avere la possibilità della confessione ed infine celebrare la Santa Messa e tornare a casa. (Impegno circa 10-18).
La nostra Chiesa sarà quindi anche luogo di accoglienza. Sia per permettere ai vari pellegrini di pregare, celebrare la Messa e sostare. Allora anche in questo serviranno persone disponibili, alternandoci nel tempo e negli eventi, sia nella logistica come nell’annuncio. Sarà anche importante che conoscano e parlino correttamente le principali lingue: Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo, Portoghese….. ed altro se ci fosse.
Don Enrico Feroci, direttore della Caritas, ci ha presentato quanto sta avvenendo dell’edificio dell’ex-ospedale di via del Corso e come noi ne possiamo essere partecipi e coinvolti.
Un progetto di Famiglia per le Famiglie. Gli spazi avuti in comodato d’uso per scopi sociali sono in via di ristrutturazione e serviranno a creare un clima di Famiglia in cui altre famiglie che sono in difficoltà, possano trovare accoglienza, ascolto, condivisione ed anche aiuto. La stessa comunità parrocchiale è invitata a vivere questa esperienza di supporto con la preghiera ma anche con la presenza secondo la disponibilità e competenze.
Infine, l’Anno giubilare sarà caratterizzato da Concerti che aiuteranno lo spirito e la mente a riflettere e contemplare l’Amore del Signore. I primi sono programmati per il 18 e 19 dicembre con connotazione Natalizia.
Con Maria e sotto la sua protezione iniziamo l’Anno di Grazia che il Signore ci ha dato.
Don Giuseppe

Giubileo

Giubileo, Papa Francesco apre la Porta Santa a Bangui

CRISTO RE DELL'UNIVERSO


Questa persona fa parte del regno di Dio che è
un regno eterno e universale:
regno di verità e di vita,
regno di santità e di grazia,...
regno di giustizia, di amore e di pace.

«Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa. L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio».
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