sabato 26 marzo 2016

BUONA PASQUA

"Quella mattina il Risorto ha mostrato alle donne che è possibile il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi" (di Don Tonino Bello)
BUONA PASQUA

ADORAZIONE DELLA CROCE


Riporto di seguito il testo integrale della preghiera O Croce di Cristo, recitata da papa Francesco al termine della tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo.
***
O Croce di Cristo, simbolo dell’amore divino e dell’ingiustizia umana, icona del sacrificio supremo per amore e dell’egoismo estremo per stoltezza, strumento di morte e via di risurrezione, segno dell’obbedienza ed emblema del tradimento, patibolo della persecuzione e vessillo della vittoria.
O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo eretta nelle nostre sorelle e nei nostri fratelli uccisi, bruciati vivi, sgozzati e decapitati con le spade barbariche e con il silenzio vigliacco.
O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei volti dei bambini, delle donne e delle persone, sfiniti e impauriti che fuggono dalle guerre e dalle violenze e spesso non trovano che la morte e tanti Pilati con le mani lavate.
O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei dottori della lettera e non dello spirito, della morte e non della vita, che invece di insegnare la misericordia e la vita, minacciano la punizione e la morte e condannano il giusto.
O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei ministri infedeli che invece di spogliarsi delle proprie vane ambizioni spogliano perfino gli innocenti della propria dignità.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei cuori impietriti di coloro che giudicano comodamente gli altri, cuori pronti a condannarli perfino alla lapidazione, senza mai accorgersi dei propri peccati e colpe.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei fondamentalismi e nel terrorismo dei seguaci di qualche religione che profanano il nome di Dio e lo utilizzano per giustificare le loro inaudite violenze.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi in coloro che vogliono toglierti dai luoghi pubblici ed escluderti dalla vita pubblica, nel nome di qualche paganità laicista o addirittura in nome dell’uguaglianza che tu stesso ci hai insegnato.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei potenti e nei venditori di armi che alimentano la fornace delle guerre con il sangue innocente dei fratelli.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei traditori che per trenta denari consegnano alla morte chiunque.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei ladroni e nei corrotti che invece di salvaguardare il bene comune e l’etica si vendono nel misero mercato dell’immoralità.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi negli stolti che costruiscono depositi per conservare tesori che periscono, lasciando Lazzaro morire di fame alle loro porte.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei distruttori della nostra “casa comune” che con egoismo rovinano il futuro delle prossime generazioni.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi negli anziani abbandonati dai propri famigliari, nei disabili e nei bambini denutriti e scartati dalla nostra egoista e ipocrita società.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nel nostro Mediterraneo e nel mar Egeo divenuti un insaziabile cimitero, immagine della nostra coscienza insensibile e narcotizzata.
O Croce di Cristo, immagine dell’amore senza fine e via della Risurrezione, ti vediamo ancora oggi nelle persone buone e giuste che fanno il bene senza cercare gli applausi o l’ammirazione degli altri.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei ministri fedeli e umili che illuminano il buio della nostra vita come candele che si consumano gratuitamente per illuminare la vita degli ultimi.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei volti delle suore e dei consacrati – i buoni samaritani – che abbandonano tutto per bendare, nel silenzio evangelico, le ferite delle povertà e dell’ingiustizia.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei misericordiosi che trovano nella misericordia l’espressione massima della giustizia e della fede.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nelle persone semplici che vivono gioiosamente la loro fede nella quotidianità e nell’osservanza filiale dei comandamenti.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei pentiti che sanno, dalla profondità della miseria dei loro peccati, gridare: Signore ricordati di me nel Tuo regno!
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei beati e nei santi che sanno attraversare il buio della notte della fede senza perdere la fiducia in te e senza pretendere di capire il Tuo silenzio misterioso.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nelle famiglie che vivono con fedeltà e fecondità la loro vocazione matrimoniale.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei volontari che soccorrono generosamente i bisognosi e i percossi.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei perseguitati per la loro fede che nella sofferenza continuano a dare testimonianza autentica a Gesù e al Vangelo.
O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei sognatori che vivono con il cuore dei bambini e che lavorano ogni giorno per rendere il mondo un posto migliore, più umano e più giusto.
In te Santa Croce vediamo Dio che ama fino alla fine, e vediamo l’odio che spadroneggia e acceca i cuori e le menti di coloro preferiscono le tenebre alla luce.
O Croce di Cristo, Arca di Noè che salvò l’umanità dal diluvio del peccato, salvaci dal male e dal maligno! O Trono di Davide e sigillo dell’Alleanza divina ed eterna, svegliaci dalle seduzioni della vanità! O grido di amore, suscita in noi il desiderio di Dio, del bene e della luce.
O Croce di Cristo, insegnaci che l’alba del sole è più forte dell’oscurità della notte. O Croce di Cristo, insegnaci che l’apparente vittoria del male si dissipa davanti alla tomba vuota e di fronte alla certezza della Risurrezione e dell’amore di Dio che nulla può sconfiggere od oscurare o indebolire. Amen!
[© Copyright – Libreria Editrice Vaticana]

ALTARE DELLA REPOSIZIONE


GIOVEDI' SANTO


ACCOGLIENZA DEGLI OLI SANTI E MESSA IN COENA DOMINI
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.

TRIDUO PASQUALE

Carissimi Amici,
siamo giunti al triduo Pasquale il tempo più forte per la vita spirituale di un cristiano.
Viglio ricordarvi gli appuntamenti:
TRIDUO PASQUALE E DOMENICA DI RESURREZIONE
Giovedì Santo: Ore 17.30 Messa in Coena Domini.
Istituzione della Eucaristia; Segno della lavanda dei piedi, reposizione e adorazione del Santissimo Sacramento. La Chiesa rimarrà aperta per la preghiera fino alle 23.00 c.a.
Venerdì Santo: Ore 17.30 Celebrazione della Passione del Signore: Lettura della Passione, Preghiera universale, Adorazione e Bacio della Croce.
Sabato Santo: Ore 21,00 Solenne Veglia Pasquale: Benedizione del nuovo fuoco, Liturgia della luce; Liturgia della Parola durante la quale si ripercorre la storia della salvezza; Liturgia battesimale, Liturgia Eucaristica. (non ci sarà dunque la Messa prefestiva delle 17.30)
Domenica di Resurrezione: Sante Messe al consueto orario festivo: 8.30; 10.30; 11,30; 17.30 e 18.30
Lunedì dell’Angelo: Messa alle 8.30 e 17.30.
Il mercoledì’ successivo riprenderà il catechismo eccetto il gruppo delle medie delle 18: solo per questa volta il catechismo ci sarà giovedì sempre alle 18.00 (chiedo di divulgare la notizia).
Voglio rivolgere l’ Augurio di Pasqua così come i primi cristiani si salutavano il Giorno della Resurrezione: Χριστὸς ἀνέστη. Cristo è veramente Risorto
Aggiungo una bellissima parafrasi le Vangelo della Resurrezione attribuita al poeta greco Nonno di Panopoli (IV sec.)
Τῇ δὲ μιῇ φθαμένῃ μετὰ σάββατον ἠριγενείῃ
Μαγδαλινὴ Μαρίη φιλοδάκρυος ἐγγύθι τύμβου
πρώιον ἴχνος ἔκαμπτεν, ὅτε σκιοειδέι γαίῃ
νυκτιφανὴς ἀχάρακτος ἑώιος ἤιεν ἀστήρ.
καὶ λίθον οὐδαίοιο μετοχλισθέντα θυρέτρου
ἄπλετον ἐν δαπέδῳ κεκυλισμένον, ἄχθος ἀρούρης,
καὶ τάφον ἔδρακε γυμνόν, ὅπῃ βαρύφορτος Ἰωσὴφ
Ἰησοῦν ὀλίγῃ ψαμαθώδεϊ θῆκε χαμεύνῃ.
κεῖθι γυνὴ νυχίη πόδας εὔνασεν• ἀμφὶ δὲ κόλπῳ
πενθαλέον μύρον εἶχεν• ἐρημαίης δὲ χαμεύνης
ἥψατο μαστεύουσα νέκυν φύξηλιν ἀλεῖψαι.
ἀλλά μιν οὐκ ἐκίχησεν• ἐπειγομένῳ δὲ πεδίλῳ
νόστιμος εἰς δόμον ἦλθε• κατωπιόωντι δὲ Πέτρῳ
ἀγγελίην ἑτέρῳ τε συνενδιάοντι μαθητῇ,
κοίρανος ὃν φιλέεσκε, μιῇ ξυνώσατο φωνῇ
ἀμφὶ τάφου κενεοῖο. καὶ ὡς ἔχε Πέτρος ἀκούσας,
ἔμπνοος οἰστρηθέντι ποδῶν διφήτορι ταρσῷ
ἄνθορεν ἐκ μεγάροιο• καὶ ὡμάρτησε μαθητὴς
ἄλλος ὁμῶς ἐπὶ σῆμα, καὶ εἰς δρόμον ἔτρεχον ἄμφω.
Al risveglio della prima aurora dopo il sabato,
di buon’ora Maria di Magdala, amica delle lacrime,
muoveva i suoi passi verso il sepolcro, quando sulla terra ombrata
l’astro nottisorgente del mattino inoffuscato vagava.
E la pietra vide scalzata dalla porta terrestre,
enorme, rotolata a terra, fardello del suolo,
e nudo il sepolcro dove Giuseppe, col suo gravoso carico,
Gesù aveva deposto sull’umile giaciglio di sabbia.
Vi si fermò la notturna viatrice (al grembo
stringeva gli aromi per il morto) e accarezzò quel giaciglio deserto,
bramosa di ungere il defunto che aveva lasciato.
Non lo trovò. Con passo sollecito
ritornò verso casa e a Pietro che guardava in terra
e all’altro con lui, il discepolo che il Signore amava,
d’una sola voce rivelò la notizia del sepolcro vuoto.
Don Giuseppe
(Corona di Spine di BEATRICE CIGNITTI)

lunedì 21 marzo 2016

“Caro papa Francesco, il cancro mi ha guarito nell’anima”

Di notte, ho ricevuto il Messaggio della Mamma Adelina: Carlotta è tornata a Dio.
Una notizia che, pur non inattesa, non volevo mi giungesse.
Non ho avuto la forza fisica di andare a Benevento, dove si sono svolti i funerali. Mi ha telefonato un sacerdote della sua parrocchia per capire meglio di Carlotta ed ho quindi inviato un messaggio che so è stato letto durante le esequie e dato alla famiglia:
Un raggio di luce, una melodia celeste, una divina carezza. Mia dolce cara Carlotta
Nella fede affermo: è tornata al Signore. Ma il mio cuore soffre e si interroga. Carlotta, un raggio di luce, una carezza dello Spirito, ha appena lambito la mia vita, ma mi ha dato tanto. Di fronte alla sua forza alla sua fede, non posso che inginocchiarmi. Bella, brava, forte, ha sempre avuto tanta speranza nella Vita, che questa notte si è spezzata. A 24 anni ha raggiunto una maturità che l'ha resa coraggiosa di fronte alla malattia che la stava invadendo: 'io sono qua e lotto'. Hai finito di lottare mia dolce cara Carlotta. Hai portato fino in fondo la tua croce, quella, che alle parole di Papa Francesco, hai sentito che il Signore ti chiamava a portare. Sei stata serena nonostante le tante troppe difficoltà. Hai pensato agli altri anche quando avevi tanto bisogno di pensare a te stessa. Ma ora come lenire il dolore dei tuoi genitori, di tuo fratello, del tuo fidanzato? come asciugare le loro lacrime? come dire loro 'parole di consolazione'? Non lo so mia cara Carlotta. Ma con quel tuo sorriso, misto di lacrime, come quando mi hai raccontato la storia del tuo dolore, guardali dal cielo e suona il tuo violino nell'eterna sinfonia degli angeli per donare loro il coraggio della vita.
Tuo don Giuseppe


In questi giorni, prima in modo soft sul web, ed oggi in maniera massiccia sui mezzi di comunicazione:
TG1, TG4 prima pagina del Corriere della Sera, La Stampa…., la notizia della sua morte è stata annunciata con il rilievo che Carlotta meritava.
Ma che c’entro io con Carlotta?
L’ho definita ‘Un dono’ che il Signore mi ha regalato nel farmela conoscere.
Il Corriere, non so da quale fonte abbia preso la notizia, ha un po’ 'romanzato giornalisticamente' il fatto: ma certamente c’è del vero.
Ma cosa è successo?
Siamo al Venerdì Santo: il giorno prima avevo avuto il dono di poter pranzare con Papa Francesco.
Così scrivevo nel Blog quel giorno:
Nelle primissime ore del pomeriggio il Signore mi ha voluto parlare per mezzo di una bellissima ragazza di 24 anni (sembrava di vedere la mia nipote che ha la stessa età) che si è avvicinata che mi ha detto: Devo confidarle che la mia vita è cambiata da quando ho ascoltato le parole che papa Francesco ha detto sul portare la croce.
Io ho un tumore gravissimo con metastasi da tutte le parti, l’ultima, la settimana scorsa me l’hanno trovata anche al cervello. Tutto è partito da un melanoma.
Ho fatto ogni tipo si cura, con ogni sacrificio pur di andare avanti.
Quando ho sentito Papa Francesco che ha detto ‘a voi giovani affido la croce’, è cambiato tutto nella mia vita e da disperata son diventata serena.
Vivo nella sofferenza ma ora tutto è diverso: ha un senso la mia croce il mio dolore e anche la mia speranza.
Se l’avessi scoperto prima questo, avrei vissuto tre anni in modo diverso. Ma ora sono qua, sono viva e vivo nella speranza. E vorrei anche sposarmi avere bambini.
Questa è la croce che Papa Francesco mi ha invitato a portare ed io con fierezza la porterò fino alla fine.
Sono rimasto shoccato, senza parole, commosso, disarmato di fronte ad una fede come questa, e le mie sofferenze sono diventate un inezia.
Ho invitato tutta la mia comunità a pregare per lei ed invito a chiunque legga questo post a fare altrettanto e a pregare per quanti si trovano in situazione di dolore e di disperazione.
Spero che il Signore, in qualche modo le faccia sentire la nostra vicinanza con la preghiera.
La ragazza di cui parlavo era Carlotta, Carlotta Nobile.
Il giorno dopo ho scritto a Papa Francesco, soprattutto per incoraggiarlo nella sua missione e concludevo la lettera dicendo: Santo Padre io sono rimasto shoccato, senza parole, commosso, disarmato di fronte ad una fede come questa, e le mie sofferenze sono diventate un inezia.
Volevo aggiungere questa mia testimonianza a chissà quante altre ne avrà ricevute, per ringraziarla del dono che ci da con la sua parola e per ringraziare lo Spirito Santo per averci dato lei. Mi benedica.
Lo stesso giorno ricevevo da Carlotta un Messaggio:
Salve Don Giuseppe,
Sono Carlotta, la ragazza "cancerosa" che è venuta a parlare con lei l'altro giorno!. L'incontro con lei è stato per me l'ennesimo segno di un periodo di grande cambiamento e arricchimento spirituale!!! Le sono così grata!!! Appena posso, torno a trovarla in Chiesa anche insieme alla mia famiglia, alla quale ormai parlo solo di lei e anche i miei genitori non vedono l'ora di conoscerla! A presto, grazie di cuore di tutto e un caro augurio di una Santa Pasqua piena di affetto, armonia, pace e serenità!!! Carlotta (e Alessandro)
Iniziava per lei il periodo più drammatico e nello stesso tempo ricco interiormente. Aveva riacquistata, per dono di Dio, una serenità dentro. E mi diceva anche telefonicamente: ‘Son guarita dentro ed ora voglio guarire fuori’
Aveva tanta voglia di vivere. Nonostante le gravi, troppe difficoltà, faceva progetti per il suo futuro. Voleva rassicurare anche i suoi. Le persone che gli vivevano accanto:
Caro Don Giuseppe, che bello ricevere la sua risposta proprio oggi!!! Sa perche'? Perche' oggi vengono a Roma i miei genitori e il mio bellissimo fratellino di 16 anni (io ho due visite mediche qui) e quindi veniamo in Chiesa assolutamente tutti e quattro.
……. Voglio far capire anche a loro la grandezza di questa fede e di questa serenita', fiducia e abbandono che il Signore ha voluto regalarmi tutt'un tratto.... Che miracolo!!! Come sono fortunata!!....
Ci siamo incontrati ancora: lei sempre esuberante, con un sorriso sfavillante e la voglia di raccontare tutto.
Si alternava con il lavoro e l’ospedale per i cicli di chemio. Lottando come una leonessa in quella battaglia che non aveva scelto lei.
Aggiungeva in un altro messaggio: Don Giuseppe, proprio oggi l'ho pensata!!! Continuano a succedermi cose meravigliose! Davvero Dio e' grande! Ho raggiunto una serenita', una pace interiore... Io non ho parole... Anche il mio modo di vivere la musica e' cambiato, e' più speciale, più prezioso.....
Poi per lei una grande gioia che esprimeva in un altro messaggio in questo modo:
Che bello! ti accenno perche' e' una cosa troppo bella!!) Io oggi a Carrara, domani a Saronno e dopodomani a Brescia suonero' in tre concerti per violino e pianoforte con un pianista americano straordinario (malato di cancro anche lui ma combattivissimo e tutto sprint!).. E sai dove suoniamo???? Nei padiglioni dei reparti oncologici degli ospedali di Carrara, Saronno e Brescia!!!! Il tutto organizzato da una meravigliosa organizzazione (di cui ti consiglio di andare a vedere il sito) che si chiama Donatori di Musica!!!! Capisci che meraviglia?? Che miracolo?? Poter essere qui e offrire la mia musica per dottori e pazienti, in un clima bellissimo di festa e gioia!!!! Ti raccontero'! Intanto ieri abbiamo fatto con il pianista le prove in ospedale (prove aperte!! Con i pazienti in pigiama e vestaglia che ascoltavano!! Che meraviglia!!!) E oggi alle 19 c'e il primo concerto!!! Sono troppo felice!! Un'emozione immensa!!
Una felicità che proprio in quell’occasione si è scontrata con una grave ricaduta. Per due giorni è rimasta incosciente e non ha potuto portare a termine il suo progetto.
Il giorno del suo risveglio mi manda un messaggio:
Anch'io devo dirti DUE cose!!!! Ora non sono a Roma ma appena torno vengo a trovarti. Sono in ospedale a Carrara ora (dove ero venuta x dei concerti)...sono stata male, sono stata un giorno e mezza in rianimazione intubata e sedata, mi sembra di aver dormito 10 anni..... E poi.... Un'altra cosa anzi altre due che mi sono successe oggi........ Stamattina appena aperti gli occhi...... Ma te le dico a voce........ Purtroppo il telefono mi da molto fastidio vicino all'orecchio per via della radioterapia alla testa ma giuro, appena torno a roma la prima cosa che faccio è venire da te!! Devi sapere TUTTO!!!!!!
Ma anche io le dovevo comunicare una cosa importante.
In seguito alla lettera, che avevo inviato, Papa Francesco mi aveva telefonato, ed aveva chiesto di lei, e mi aveva molto ringraziato ed aveva chiesto di pregare per lui.
Ci siamo sentiti subito, e gli ho raccontato della la telefonata di Papa Francesco. Era felice, piangeva, quasi mi faceva preoccupare, perché non avrei voluto che l’emozione gli avesse creato problemi.
Mi chiede di mandargli il testo della lettera e l’ho fatto.
Gli ho chiesto se avessi interpretato bene il suo stato d’animo e mi risponde:
Perfetto!!
Grazieeeeeee! Ora ti copio il mio testo per il Papa


Caro Papa Francesco,
Tu mi hai cambiato la vita.
Io sono onorata e fortunata di poter portare la Croce con Gioia a 24 anni. So che il cancro mi ha guarita nell'anima, sciogliendo tutti i miei grovigli interiori e regalandomi la Fede, la Fiducia, l'Abbandono e una Serenità immensi proprio nel momento di maggior gravità della mia malattia.
Io confido nel Signore e, pur nel mio percorso difficile e tormentato, riconosco sempre il Suo aiuto.
Caro Papa Francesco, Tu mi hai cambiato la vita.
Vorrei rivolgerTi una preghiera... Avrei un desiderio immenso di conoscerTi e, anche solo per un minuto, pregare il Padre Nostro insieme a Te!
"Dacci oggi il nostro pane quotidiano" e "Liberaci dal male" Amen
Affido questo mio sogno a don Giuseppe e confido in Dio!
Prega per me Santo Padre. Io prego per Te ogni giorno.
Carlotta
Grazie milleeeee!!!!!
Ora mi riposo un po'
Siamo al 12 Aprile.
Io ho cercato la strada per far arrivare la sua domanda per incontrare il Papa.
Nel frattempo ancora malata ma piena di speranza mi scriveva:
I medici si sono stupiti della mia ripresa! Che grande miracolo ho avuto!!!! Non faccio che dire GRAZIE dalla mattina alla sera!!! Una settimana fa a quest'ora ero in coma e ora... Sto tutto sommato..... BENE!!! Un po di debolezza, mal di testa, nausea, magari dormo di piu, ma tutte cavolate!! Sono qui, sto bene!!!! Che MIRACOLO!
E poi sono di animo così sereno!.... Davvero grazie al Signore per questa serenità che ha voluto donarmi!!
Era felicissima quando gli comunicai della concretizzazione per l’incontro col Papa, si trattava di trovare un mercoledì disponibile; scherzando scriveva:
anche perché purtroppo dal 29 aprile al 2 maggio ho il nuovo ciclo di chemio a Milano, che non posso proprio spostare perché ci sono delle tempistiche da rispettare (e comunque dopo avrò bisogno di qualche giorno di riposo a casa, perché è una nuova chemio più pesante di quelle che ho gia fatto)... E davvero poi, (se per caso ci fosse modo di incontrarlo!!!!!!) mi sparerei se dicesse uno di quei giorni in cui sono "fuori gioco"!!!!!!..... Ahahahahaah
Ci siamo incontrati, in seguito, più volte: lei, sempre con il suo sorriso, con gli occhi che sfavillavano serenità, quella serenità che solo il Signore può dare.

Anche io, con lei, dico che tutto questo è stato un miracolo: un miracolo soprattutto per me, che per un 'attimo' l'ho conosciuta, un miracolo per le persone che le sono state accanto a lei in questa lunga sofferenza.
I giornali i notiziari televisivi ne hanno parlato come una grande artista, e lo è stata veramente: è stata una ‘ragazza prodigio’.
Ma è stata una ragazza che aperta alla voce del Signore, e, come lei ha detto, si è presa la sua Croce e se l’è portata fino in fondo.
In questi giorni il Papa partirà per Rio per la GMG e son sicuro che dall’alto dei cieli, avrà anche questo Angelo che lo guarderà, un Angelo che si è fatto crescere le ali sulle tante cicatrici delle operazioni che ha subito sul suo corpo dilaniato dal Cancro.
Un grande GRAZIE, mia cara Carlotta per essere passata accanto alla mia vita.
Un grande GRAZIE al Signore per questo dono.
Una grande abbraccio a Papà Vittorio, Mamma Adelina, il fratello Matteo e Alessandro, il fidanzato.
Don Giuseppe
Era la Domenica delle Palme del 2013. Papa Francesco parlava ai giovani riuniti in piazza S. Pietro per la Giornata mondiale della Gioventù: “Voi non avete vergogna…
it.aleteia.org

DOMENICA DELLE PALME








Fratelli carissimi,
questa assemblea liturgica è preludio alla Pasqua del Signore, alla quale ci stiamo preparando con la penitenza e con le opere di carità fin dall'inizio della Quaresima.
Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione.
Accompagniamo con fede e devozione il nostro Salvatore nel suo ingresso nella città santa, e chiediamo la grazia di seguirlo fino alla croce, per essere partecipi della sua risurrezione.

giovedì 17 marzo 2016

Giubileo

Una spledida giornata in cui abbiamo potuto insieme vivere l'Amore misericordioso del Signore.
Nonostante le funeste previsioni del tempo, ci ha accompagnato una fresca e splendida giornata di Marzo.
Siamo entrati nella Porta Santa di San Giovanni in Laterano, la nostra Chiesa Cattedrale, per poi andare al Santuario del Divino Amore dove, dopo aver fatto la Via Crucis e le Confessioni, abbiamo concluso con l'Eucarestia.
Grande è l'Amore del Signore.
Eterno sarà il suo Anore per noi.

-2:51

sabato 5 marzo 2016

Il micione

Molto spesso, passando per via del Corso si vede sfrecciare un ciclista particolare, ha il suo gatto aggrappato saldamente sulla spalla che sembra molto a suo agio in questa strana posizione .... ecco qui il micione



INAUGURAZIONE - INVITO



I RETTORI

Padre Carlos Gómez-Ruiz
Padre Daniele Libanori
Don Lorenzo Mario Pelati
Padre Camillo Ripamonti
Padre Gian Matteo Serra
Padre Agnello Stoia
Don Giuseppe Trappolini
 
a cura di
Paola Di Giammaria



DOMENICA 13 MARZO 2016

invitano alla benedizione delle opere di
ENNIO CALABRIA nella Basilica di Sant’Andrea della Valle ore 11.00
VINCENZO GAETANIELLO nella Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale  
ore 10.30
ALESSANDRO KOKOCINSKI nel a Basilica di Santa Maria sopra Minerva  
 ore 18.00
ERNESTO LAMAGNA nella Chiesa del Gesù ore 11.00
GIOVANNI TOMMASI FERRONI nella Basilica dei Santi XII Apostoli 
 ore 10.30
RICCARDO TOMMASI FERRONI nel a Basilica di San Marco Evangelista  
ore 12.00
GIULIANO VANGI nella Chiesa di San Giacomo in Augusta  
SABATO 12 MARZO ore 17.30



PRESENTAZIONE DEL CATALOGO
LUNEDÌ 21 MARZO 2016 ORE 12.00
nella Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma

giovedì 3 marzo 2016

“7 ARTISTI CONTEMPORANEI PER CONTEMPLARE IL VOLTO DELLA MISERICORDIA"



ANCHE LA NOSTRA CHIESA FA PARTE DEL PROGETTO 7 ARTISTI IN 7 CHIESE
“7 ARTISTI CONTEMPORANEI PER CONTEMPLARE IL VOLTO DELLA MISERICORDIA"
Dialogare fra artisti non è facile e forse non è neppure frequente, ma ora sentiamo che il comune anelito alla bellezza che ha animato tutta la nostra ricerca e l’opera con la quale ci siamo presentati all’opinione pubblica ci costringe, in qualche modo, ad unirci per proporre insieme un messaggio forte.
Viviamo immersi in una storia tesa tra ansia e speranze che sogna di ridestare le potenzialità, i dinamismi, la dignità, la sacralità della persona affinché possa riprendere le ali quanto vi è di buono e di bello nascosto tra le pieghe dell'Umanità.
La volontà di raccogliere questi aneliti, per noi artisti, non è una questione di appagante moralismo. È piuttosto un’esigenza: sentiamo, infatti, il bisogno di tradurre nel linguaggio della bellezza – che spesso si manifesta nella sua forma più dura, ma anche esaltante – la verità e bontà della persona.
Con le nostre mani noi plasmiamo la materia, ma a sua volta la materia insinua il suo messaggio: l’opera è come un momento “fissato dallo sguardo” nel processo della creazione e trasmette la sua forza al cuore di chi guarda, ammira e comprende, genera emozione, ascolto come di una voce che viene da lontano e dall’alto.
Oggi siamo sette artisti che desiderano fondere le loro voci in un concerto nel quale la pluralità delle espressioni compone accordi e dissonanze. Vogliamo concorrere a plasmare la cultura che ci avvolge, ci informa e ci orienta. Vorremmo sostenerne il compito educativo nella sua valenza più rigorosa e pregnante che noi cogliamo nella tensione degli animi alla liberazione da ciò che costringe la visione verso la contemplazione.
In particolare ci sentiamo responsabili della tradizione culturale e artistica dalla quale proveniamo, nella quale ci siamo posti con la nostra opera e che desideriamo consegnare alle generazioni future.
L’esperienza di una vita per l’arte raggiunge il suo culmine quando si sente spinta a modellare la visione del volto di Cristo: è il volto modellato dall’amore per gli uomini che vivono i loro giorni e segnano la storia tracciando con le loro vite il solco incerto tra la morte e la vita.
Sentiamo che il volto nel quale più compiutamente si esprime ogni anelito dell’Umanità sia quello di Cristo. Pensiamo perciò che il cuore dell’artista – che ha vissuto e vive la vocazione a cercare la verità e la bellezza per darle forma e renderla visibile a tutti – possa dare un contributo a riconoscere quel volto, quei tratti, quello sguardo, che possono risvegliare nell’anima la speranza.
Siamo stati profondamente colpiti dall'invito di S.S. Papa Francesco a riconoscere in Gesù Cristo il “volto misericordioso di Dio Padre”. Ne abbiamo colto la portata universale e abbiamo avvertito la necessità di produrne un’immagine.
Per noi, infatti, come per molti altri artisti nell’arco della storia dell’arte, l’interpretazione del Cristo e del suo volto di amore autenticamente liberante – e per questo evangelicamente misericordioso – è stato un confronto costante e una continua fonte di ispirazione. Ne è nato un progetto, che abbiamo chiamato “7 Artisti Contemporanei per contemplare il Volto della Misericordia”.
Esso si svilupperà lungo un itinerario giubilare in sette Chiese del Centro storico della Città e Diocesi di Roma, durante il tempo della prossima Quaresima.
È un Progetto che, quali Artisti, consideriamo un importante punto di partenza nella prospettiva e nel desiderio di riprendere un dialogo a voce alta con le Comunità Cristiane e con la più ampia Famiglia Umana chiamata a riconoscere la comune vocazione alla bellezza riconosciuta come il soffio che da vita all’anima, come stimolo all’intelligenza, come orizzonte dei giovani artisti.
Ennio Calabria
Vincenzo Gaetaniello
Alessandro Kokocinski
Ernesto Lamagna
Giovanni Tommasi Ferroni
Riccardo Tommasi Ferroni
Giuliano Vangi

V QUARESIMA GIORNATA CARITA'


Carissimo,
Papa Francesco ci ha invitato a vivere la Quaresima di quest’anno giubilare «più intensamente come momento forte per celebrare e sperimentare la misericordia di Dio».
Nel messaggio che ci ha indirizzato “Misericordia io voglio e non sacrifici” (Mt. 9, 13), il Santo Padre sollecita ad animare quelle che la tradizione della Chiesa chiama le opere di misericordia corporale e spirituale perché ci ricordano che la nostra fede si traduce in atti concreti e quotidiani, destinati ad aiutare il nostro prossimo nel corpo e nello spirito e sui quali saremo giudicati.
La Quaresima, tempo di conversione, di preghiera e di attenzione ai fratelli più bisognosi, nella nostra Chiesa di Roma è tradizionalmente “Quaresima di Carità”, tempo pastorale in cui vivere la Carità nell’Eucaristia e in iniziative di prossimità verso chi soffre.
Per favorire questa attenzione nelle comunità parrocchiali, la Caritas diocesana promuove nella V Domenica di Quaresima la Giornata della Carità, il prossimo 13 marzo. In quella occasione la colletta domenicale servirà a sostenere le numerose iniziative che la Caritas promuove nella nostra città per venire incontro a quanti vivono nella povertà e nell’emarginazione.
Il giovedì successivo, il 17 marzo, la Diocesi si riunirà alle ore 19 nella Basilica di San Giovanni in Laterano per la veglia di preghiera «Mostraci, Signore, la tua Misericordia e donaci la tua salvezza» (Sal 85,8), la celebrazione presieduta dal cardinale Agostino Vallini. Nel corso della veglia ci sarà anche una meditazione di Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose.
Mentre rinnovo l’augurio di un proficuo tempo quaresimale, vi assicuro il mio costante ricordo nella preghiera con la benedizione del Signore.
Mons. Enrico Feroci